Loading...

Ti alzi dal letto. Guardi il meteo e in quella giornata prevedono una massima 5/6 gradi. Puntualmente ti ricordi delle parole dei prof di inizi anni 2000 che dicevano come fosse controproducente allenarsi con temperature intorno ai 5 gradi. Chi sei tu per contraddire questi mostri sacri?
Quasi quasi torni sotto le coperte, d'altronde è scientificamente provato come l'esposizione al calore promuova l'efficienza mitocrondriale e quindi il VO2max.
Al diavolo il freddo.
Poi leggi le parole del preparatore atletico della Alpecin, De Kegel: "Non si diventa uno specialista delle classiche migliore, un fiammingo, allenandosi all'aperto in inverno. Oggi i "Flandrien" del gruppo, passano molto tempo in Spagna perché allenarsi con quindici gradi garantisce un miglior progresso della forma fisica''
E lì un bel e sti c***i! Ci starebbe alla grande. Vorresti anche vedere se potendo andare ad allenarsi in estivo chi starebbe ad uscire con 5 gradi coperto come gli alpinisti che scalano l'Everest in estate!
Più o meno questo è lo scenario tipico. Ho azzeccato?
Ma la scienza, la letteratura scientifica cosa ci dice?
Sotto i 10 gradi c'è una diminuzione della prestazione sportiva del 6% circa. Gli scambi gassosi a livello polmonare e le reazioni bio-chimiche a livello muscolare non sono promosse alle basse temperature.
Ma gli effetti dell'allenamento sono assolutamente paragonabili a quelli che avremmo in ambiente mite tra i 10 e i 20 gradi centigradi. Mi spiace.
Infatti ciò che rende efficace un allenamento di endurance è sempre l'assetto metabolico dell'atleta determinato dai substrati energetici disponibili (livello delle scorte di glicogeno, di glucosio nel sangue, di lattato prodotto) e dall'ossidazione dei tessuti, tipica di un'allenamento dall'alto impatto aerobico.
Certo sarà decisamente più intelligente puntare su allenamenti di bassa o meglio ancora media intensità in pianura in modo da scaldarsi ulteriormente. Meglio evitare sforzi massimali o sub-massimali, essendo il Vo2max un filo più basso per le motivazioni dette precedentemente, sia per una ridotta contrazione massimale del muscolo.
Sarà sicuramente intelligente adeguare la potenza abbassando del 5% le zone di lavoro (SOLO <5 gradi) in modo da non variare il coinvolgimento dei metabolismi aerobico e glicolitico alla potenza target.
Ma dal momento che 3 ore di LT1 avranno sempre un maggior carico aerobico rispetto a 1h di rulli, direi che la partita è ingiocabile.
Ovviamente 3h di rulli a LT1 saranno ugualmente efficaci se non di più, ma è pur vero che 3 ore di rulli, all'atto pratico, sono veramente per pochi.
Via libera alle uscite invernali fondamentali per aumentare il lavoro sulla nostra endurance, ma con qualche accorgimento:
-adeguato abbigliamento
-scelta intelligente dei tracciati
-sosta al bar per qualcosa di caldo
Riferimenti bibliografici:
-Young et al. 1995
-Patton et al. 1984
-Gatterer et al. 2021